Teatro dei luoghi/ Prometeo

“Il passato è un paese straniero. Lì, tutto si svolge in modo diverso”, scrive Leslie Poles Hartley nel suo capolavoro del 1953 “L’età incerta”. È il sottotitolo scelto da Koreja per il festival internazionale “Teatro dei Luoghi”, un viaggio nella polis dal mito alla memoria, dal rito alla comunità. Gabriele Vacis, fondatore del celeberrimo laboratorio Teatro Settimo, porta in scena con i giovani attori della compagnia Potenziali Evocati Multimediali il “Prometeo”, la tragedia di Eschilo. Un prologo tratto da Esiodo racconta l’inizio di tutto. Prometeo appartiene alla generazione dei titani, che danno vita agli dèi. Quando la nuova generazione sfida la vecchia, Prometeo si schiera con i giovani che, anche per merito suo, hanno la meglio sui titani. Zeus gli affida il compito di creare l’uomo, ma presto si rende conto che gli uomini assomigliano troppo agli stessi dèi e intende cancellarne l’esistenza. Prometeo ruba a Zeus il fuoco, ovvero la conoscenza tecnologica e scientifica, e ne fa dono agli uomini. Zeus punisce Prometeo, spedendolo ai confini del mondo e facendolo incatenare a una rupe, dove tutte le mattine un’aquila vola a divorargli il fegato, che ogni notte puntualmente ricresce. La scenografia è di Roberto Tarasco.

Biglietti:15 euro, anche su https://www.vivaticket.com/it

Info: 0832/242000, teatrokoreja.it